PALIO DELLE CONTRADE
UN PO' DI STORIA

Quando s'è cominciato a disputare il Palio? A partire dal 1963, quando (così apprendiamo) venne disputata la prima edizione riservata agli ultraquarantenni. Di tracce il Palio delle Contrade ne ha lasciate parecchie che La Contea di Bormio ha raccontato allora (dal 1967 al 1970) e prova a raccontare oggi, recuperando informazioni, immagini e resoconti. E' solo l'inizio di una ricerca a cui tutti possono collaborare...
ANNI SESSANTA: LE PRIME USCITE
Da "La Contea di Bormio"
del 1° marzo 1967
I PREPARATIVI DELLA QUARTA EDIZIONE DEL PALIO DELLE CONTRADE DESCRITTI DA PRIMO ROMANI - "Già nella mattinata, durante lo svolgimento della Piccola Valligiani, si vedevano certe facce tirate per l'ansia e la preoccupazione dell'imminente cimento. C'era infatti chi studiava il modo di sciolinare gli sci accalcandosi intorno ai più esperti atleti della Valligiani e chi andava più oltre, pensando di rubare la cera della Chiesa, dato che la neve nel pomeriggio poteva cambiare. I più robusti, avvicinandosi il mezzogiorno, prospettavano l'idea di potersi fermare a metà tracciato per una manciata di polenta".
Da "La Contea di Bormio"
del 18 marzo 1968
PALIO QUINTA EDIZIONE, A SCRIVERE STAVOLTA E' ALBERTO - "Lo splendore del sole invernale, per lo più meno invadente che in altre stagioni, riempie sempre gli animi di giusta soddisfazione. Soddisfazione che troviamo doveroso esternare alle persone più vicine. In quella giornata del 'Palio delle Contrade' ci sentivamo così un po' tutti carezzevoli. Lo Sci Club al completo - con programma fresco di ciclostile - liberati i suoi componenti nei vari compiti organizzativi, si rivelava composto di soli arcangeli. Nasceva così la gara di staffetta alpina alla quale hanno partecipato numerosi concorrenti in rappresentanza delle contrade di Bormio. Vincitore finale è risultato il reparto Maggiore".
Da "Il giorno"
del 24 marzo 1986
VENT'ANNI DOPO. DELLE SORTI DEL PALIO PARLANO I CAPIREPARTO
di ARMANDO TRABUCCHI
BORMIO - Da tre stagioni, Bormio, non annovera nel suo programma invernale una delle competizioni più affascinanti e suggestive della sua tradizione: il "palio delle contrade". Cosa è venuto meno e quali sono le motivazioni di questa assenza? Lo abbiamo chiesto ai capi reparto delle cinque contrade bormine che hanno unanimemente riconosciuto la mancanza di uno "stimolo iniziale" e di un "traino organizzativo" per una "competizione" che coinvolge emotivamente e sportivamente tutta la cittadinanza.
"C'è molta demotivazione, forse anche disinteresse - spiega Giuliana Pedranzini del reparto Buglio - e non solo per il palio ma per tante altre iniziative. Ho potuto constatare poca partecipazione alle riunioni ma soprattutto ho notato l'assenza di un punto di riferimento a livello organizzativo. Non credo ci siano motivi precisi nel fatto che non sia stato organizzato il palio in questi ultimi anni: non c'è stato un promotore".
Mario Schiantarelli, del reparto Dossorovina, sposta la discussione su alcuni problemi specifici: "Credo siano due le motivazioni che hanno portato a non organizzare il palio negli ultimi anni: non c'è stato chi ha tirato le fila del comitato organizzatore e soprattutto non c'è stato accordo sulla proposta di scegliere un percorso esterno al paese anzichè le vie cittadine che necessariamente dovevano essere innevate. Io credo che la gente di Bormio ci tenga al suo palio, che non lo voglia mischiare ad altre iniziative, e forse le polemiche confermano questo interesse".
Trapela da queste prime dichiarazioni, dunque, una disponibilità di fondo che, probabilmente, in questi ultimi anni, non ha trovato il giusto momento organizzativo. Di questo avviso è Leandro Cantoni, del reparto Combo: "C'è stato in queste ultime stagioni in pensiero per altre cose, in particolare per l'organizzazione dei mondiali. Io credo che sia solo questa la ragione della mancata disputa del palio. E' vero, c'è qualche punta di malumore, ma tutto è sempre stato superato, anche le polemiche. Il bello del palio è per le vie del paese ma si può arrivare anche ad un compromesso, non ci sono problemi. Quest'anno era quasi tutto pronto per disputare la sfida tra le contrade poi la Pasqua troppo vicina ha impedito il tutto".
A Bormio, in questo periodo, si pensa, infatti, ai pasquali ed oggi pomeriggio, a questo riguardo, è in programma una riunione tra i capi-pasquali per predisporre i dettagli organizzativi della manifestazione popolare di domenica prossima.
Ritornando al tema del palio sentiamo che cosa ha da dire Salvatore Del Regno a nome di Dossiglio: "C'è sempre stata disponibilità e volontà di fare il palio che è e resta soprattutto una festa del paese. Non ci sono motivazioni particolari nel fatto che da tre anni non lo si organizzi. Non mancano nemmeno i soldi; forse manca la persona che spinge e si fa promotrice della sfida tra i reparti una sfida che comunque deve essere organizzata dalle contrade ed all'interno del paese, delle contrade". Pierluigi Spechenauser del reparto Maggiore parla anche di scoramento: "C'è molta demotivazione tra coloro che si sono fatti promotori in passato. C'è il problema dei confini dei reparti (i nuovi insediamenti non hanno una collocazione precisa) ed in seguito a certe polemiche è stato sciolto il comitato organizzatore ed a questo punto manca il traino. Il palio, poi, deve ritornare quello di una volta senza esasperazioni agonistiche".
Dallo speciale per i 40 anni del Palio delle Contrade realizzato da La Contea di Bormio nel febbraio 2002

a cura di Armando Trabucchi
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