"Il fondo se non fosse
nato nei paesi nordici, l'avrebbero inventato i bormini. Sarebbe forse
stata necessaria la consulenza del maestro Mario Testorelli della Valfurva,
questo è vero, ma il risultato sarebbe stato lo stesso. Il sipario
del palio delle contrade di sci si apre ufficialmente alle ore 10.30 alle
spalle della direzione sportiva di Bormio dove sono almeno un centinaio
a scalpitare come solo i fondisti sanno fare. Ci sono davanti chilometri
da percorrere in piano, in salita, in discesa; c'è da sudare brutto
di sicuro. Niente: i fondisti sono lì che vanno avanti e indietro
(e si fanno il doppio dei chilometri di quelli della gara) per scaldarsi...". |
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Così Giuseppe Mambretti, una
delle firme di maggior prestigio del giornalismo valtellinese, scriveva
del palio delle contrade 1972 sulle pagine di Sondrio del quotidiano L’Ordine.
Senza ombra di dubbio le prime edizioni del palio erano molto più
coinvolgenti, sentite e partecipate; durante il periodo precedente oppure
in concomitanza del Carnevale tutta la popolazione bormina si "fermava",
letteralmente, per prendere parte a questo straordinario appuntamento invernale.
C’erano tutti, nessuno escluso: dall'atleta al maestro, che gli sci li
usa come professione, a chi li fabbrica gli sci; dal pilota di auto sportive
al suo benzinaio di fiducia; dalla casalinga al pompiere volontario, dall'albergatore
al commerciante, dal falegname al garzone di bottega, all'impiegato....
Non c’era distinzione alcuna, ognuno partecipava per il gusto di indossare
un capo "colorato" che simboleggiava il reparto di appartenenza. Questo
era il passato ... Certamente oggi qualcosa è cambiato! Forse la
vita stessa, piena di impegni e di preoccupazioni, che viviamo in questi
primi anni del terzo millennio ci porta a partecipare di meno ai "momenti"
più significativi del nostro paese; forse sarebbe il caso di fermarci
a pensare un momento e provare a riscoprire il gusto di "trovarci" insieme
per fare rivivere quei "momenti" che hanno contraddistinto gli anni giovanili
dei nostri nonni. A cominciare dal palio delle contrade e come suggerimento
affinché la ricetta "palio" riesca nel migliore dei modi ecco gli
"ingredienti giusti" che sono rappresentati, essenzialmente, dalla partecipazione
e dal coinvolgimento attivi di tutti i bormini, nessuno escluso. L'augurio
che la redazione de La Contea di Bormio estende a tutta la genTe di Bormio
in occasione del quarantesimo anno della manifestazione è quello
di ritrovarsi fianco a fianco, gomito a gomito nel preparare, partecipare,
condividere e difendere il palio delle contrade di sci, una tradizione
troppo importante per essere posta in secondo piano e dimenticata. ARMANDO
TRABUCCHI e SILVIO MEVIO |